Oltre alle tipologie di errori sopra analizzate, ne esistono molte altre di minori e forse meno conosciute e quindi meno ricercate dai collezionisti. A titolo esemplificativo, e non esaustivo, si ricordano:
- “mancanze” di metallo: invero si tratta di avvallamenti derivanti dall’interposizione di corpi estranei tra la lastra di metallo e i rulli compressori durante la fase della laminazione. A differenza dei tondelli “laminati”, i tondelli di questo tipo presentano nella zona avvallata una superficie molto liscia e l’avvallamento ha solitamente una forma ben distinta;
- errori da “orlettatura” assente o impropria: può accadere che alcuni tondelli saltino l’operazione di orlettatura oppure altri vengano orlettati da una macchina impostata in modo non corretto e che quindi presentino un bordo non regolare. Questa tipologia di errore è difficilmente riscontrabile sulle monete battute regolarmente, in quanto la battitura solitamente cancella eventuali tracce di difetti sull’orletto. Tuttavia, se la battitura non avviene correttamente (ad esempio nel caso di battitura decentrata), è possibile riscontrare questa tipologia di errore;
- errori da “ricottura” impropria: nei casi in cui i tondelli rimangano per un periodo di tempo prolungato all’interno delle fornaci di ricottura ovvero ci sia un eccesso di ossigeno nell’atmosfera modificata in cui si trovano i tondelli durante la fase di ricottura, si possono generare dei cambiamenti nella lega metallica di cui sono composti i tondelli ed il metallo potrebbe essere maggiormente ossidato. Ad esempio, nei tondelli in una lega di rame (75%) e nichel (25%) un’esposizione prolungata all’interno delle fornaci di ricottura può causare che gli atomi del rame “migrino” sulla superficie del tondello formando uno strato di materiale puro facilmente soggetto a sgretolamento.