Th – Errori su tondelli forati

Al momento in Italia non sono mai state coniate monete destinate alla circolazione con un foro al centro del tondello, mentre in altri Stati sono oppure erano molto comuni (es. Francia, Danimarca, Giappone, etc.). Tuttavia, durante il Regno d’Italia ci sono stati dei casi di monete di prova con il foro.

Figura 158 – Prova di 10 centesimi 1915

Il foro non ha una particolare funzione, se non probabilmente quella di rendere la moneta più facilmente distinguibile dalle altre in circolazione. Peraltro, la presenza del foro fa sì che il metallo necessario sia ovviamente inferiore e conseguentemente questa tipologia di moneta può tornare utile in particolari periodi di crisi, ad esempio in periodi di guerra. Come viene effettuata la perforazione? E’ difficile fornire una risposta sicura e certa a questa domanda, sia in relazione al momento del processo di coniazione in cui viene effettuata sia con riferimento al metodo applicato. Tuttavia, in merito al primo punto, gli esperti sono abbastanza concordi nel ritenere che il foro venga praticato prima che la moneta venga battuta.

Con riferimento, invece, al metodo di perforazione non si hanno molte informazioni al riguardo, ma si ritiene che le tecniche impiegate siano molto simili a quelle impiegate per produrre l’anello esterno delle monete bimetalliche. In particolare, il metodo più utilizzato dovrebbe essere quello in base al quale il tondello forato viene prodotto da una speciale macchina punzonatrice che – grazie a dei coni di tranciatura di diametro differente posti in successione – effettua prima il foro centrale sulla lastra di metallo e poi perfora l’anello esterno.

Figura 159 – Alla lastra metallica viene prima praticato il foro centrale (destra) e poi viene ritagliato il tondello
(sinistra). Tutto il processo avviene all’interno della stessa macchina.

Ciò posto, si rileva che la perforazione del tondello può portare a diverse tipologie di errori di coniazione, delle quali si ricordano le principali qui di seguito.

Monete prive di foro: in questo caso il tondello non viene perforato: la parte centrale può essere integra oppure in certi casi può riportare i segni di una perforazione non riuscita (cfr. immagine di dettaglio qui a fianco).

Nel primo caso il tondello ha proprio “saltato” la perforazione, mentre nel secondo la perforazione non è andata a buon fine. Si tratta di monete molto rare e molto ricercate dai collezionisti di errori di coniazione. La moneta qui sopra è un 10 centesimi di franco francese del 1922.

Monete con foro decentrato: la perforazione del tondello non viene praticata nella zona centrale, bensì in una zona periferica. Più il foro è lontano dal centro e maggiormente la moneta è rara. Particolarmente ricercate sono le monete con un foro che non tocca la parte centrale del tondello.

Jean-Claude Chort ha individuato nel suo libro[1] due diversi metodi per classificare questa particolare tipologia di errore di coniazione. Il primo riguarda la distanza del foro dal centro del tondello, individuando nove classi di errore (la classe I è quella con il foro più vicino al centro, mentre la classe IX è quella col foro più lontano). Il secondo metodo riguarda, invece, la posizione del foro che viene individuata attraverso le ore di un orologio analogico. In particolare, la moneta dell’immagine qui sopra (2 Fillér 1963 ungheresi) sarebbe un errore di classe IV ad ore 3:00.

Monete con doppio foro: la perforazione del tondello viene effettuata una prima volta solitamente al centro del tondello ed una seconda volta decentrata.

Questa tipologia di errore si può suddividere a sua volta in due diverse varianti: (a) due fori sovrapposti, che formano una specie di “8” oppure (b) due fori non sovrapposti. Questa seconda variante è sicuramente più rara rispetto alla prima. La moneta dell’immagine è un 50 centesimi di peseta spagnola con data ignota a causa del secondo foro che l’ha “nascosta”.

Monete con foro parziale: in certi casi può accadere che il foro centrale non sia perfettamente circolare, ma abbia una forma circolare “incompleta”. Si pensa che questa tipologia di errore sia principalmente dovuta alla rottura del cono di perforazione.

La moneta qui sopra è un 10 lepta del 1965 della Grecia.

 

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[1] Jean-Claude Chort, Le Monnayage et les Monnaies Fautées, Editions Victor Gadoury, 2009, pag. 323.