Le monete con battitura a specchio (più comunemente conosciute con il termine inglese brockage) sono forse tra gli errori di coniazione più affascinanti e tra i più desiderati dai collezionisti.
L’origine di questa tipologia di errore è particolarmente intuitiva e semplice; un brockage implica il coinvolgimento di due monete e più nello specifico almeno una di queste deve essere una moneta già coniata che, per le motivazioni che andremo ad illustrare nel prosieguo, rimane all’interno della zona di battitura.
In particolare, la moneta già coniata (moneta 1 nella figura) si posiziona (esattamente) tra il conio superiore ed il tondello inserito all’interno della virola (moneta 2 nella figura). Quando la pressa batte i due conî contro la moneta già coniata e il tondello vergine, quest’ultimo avrà una faccia (quella a contatto con il conio inferiore) coniata regolarmente, mentre l’altra faccia sarà (totalmente o parzialmente) in negativo ed in incuso. Ciò è dovuto al fatto che, per effetto della pressione del conio superiore, la moneta già coniata fungerà essa stessa da “conio” trasferendo la sua immagine (positiva ed in rilievo) al tondello sottostante che riporterà quindi (in tutto o in parte) l’immagine della moneta già coniata (ma ovviamente in negativo ed in incuso).
Siccome questa tipologia di errore è particolarmente apprezzata e ricercata dai collezionisti, sul mercato si possono trovare spesso dei falsi ottenuti comprimendo con una pressa idraulica due monete sovrapposte. Un collezionista poco esperto potrebbe confondere questa moneta artefatta con un brockage autentico. Una delle caratteristiche che va sempre ricercata in un brockage (almeno nelle monete moderne) è che nella faccia in incuso e in negativo non ci devono essere generalmente tracce di impronte in positivo ed in rilievo, inoltre il bordo deve essere in incuso e non in rilievo. Invece, una moneta artefatta compressa da una pressa idraulica è probabile che abbia un aspetto un po’ “deformato”.
Figura 223 – Stupendo 20 centesimi esagono 1919 brockage. Si notino sulla faccia in incuso le vecchie impronte del nichelino umbertino e la frattura di conio che unisce la cifra “zero” del valore ed il bordo. |
Questa tipologia di errore può verificarsi essenzialmente per due motivazioni.
La prima deriva dal fatto che il meccanismo di espulsione della moneta già coniata può non aver funzionato correttamente e la stessa si può posizionare sopra il tondello che nel frattempo è stato inserito dentro la virola. Peraltro, va evidenziato che in questa eventualità la moneta già coniata si può posizionare sopra il tondello con qualsiasi orientamento e posizione. Di conseguenza, oltre a coprire integralmente il tondello sottostante, la moneta già coniata potrebbe benissimo coprire solo parzialmente il tondello.
In questo caso, la faccia superiore del tondello sarà in parte in positivo ed in rilievo ed in parte (la zona “coperta” dalla moneta già coniata) in negativo ed in incuso. Questa tipologia di errore viene denominata brockage parziale.
Qui sotto si può apprezzare una moneta da 200 lire 1978 con un brockage parziale al dritto (battuta dentro la virola). Si noti che in prossimità della cavità le impronte della legenda sono evanescenti. Questo è dovuto alla minore pressione di battitura causata dall’interposizione di una moneta precedentemente coniata. Dentro la cavità si possono osservare le impronte della ruota dentata in incuso e speculari. La moneta ci consente anche di stabilire che il conio di dritto era montato sul conio superiore della pressa.
Un’ulteriore variante del brockage parziale si può verificare nel caso in cui la moneta già coniata (moneta 1) si posizioni parzialmente sotto (e non più sopra) il tondello vergine (moneta 2). In questo caso, l’immagine in negativo ed in incuso verrebbe impressa nella faccia inferiore del tondello, anziché quella superiore come avviene più frequentemente.
Inoltre, si osserva che, a differenza di quello che comunemente si ritiene, l’immagine in negativo ed in incuso potrebbe non essere sempre uguale a quella della faccia opposta. Infatti, nella rara ipotesi in cui la moneta già coniata si capovolga prima di posizionarsi sopra il tondello, potrebbe succedere che il brockage presenti l’immagine in negativo ed in incuso diversa da quella della faccia opposta. In questo caso si parla di un brockage capovolto (totale o parziale).
Un secondo evento che può generare un brockage, si ha quando la moneta già coniata rimane “attaccata” al conio superiore (probabilmente a causa del calore generato dalle numerose operazioni di battitura), coprendolo integralmente. Poi, quando il successivo tondello viene inserito nella virola, lo stesso verrà battuto dal conio superiore con sopra la moneta già coniata. Da ciò si otterrà un classico brockage integrale. Infatti, da questa situazione non potrà mai originarsi un brockage parziale o un brockage capovolto. Se dopo questa prima battuta, la prima moneta coniata rimane ancora “attaccata” al conio superiore la stessa si sarà assottigliata e allargata. A causa della pressione esercitata, il metallo che fuoriesce dall’area del conio tenderà ad espandersi verso l’alto e ad “incapsulare” il conio superiore. Qualora venisse poi inserito un nuovo tondello nella virola e poi degl’altri, la procedura si ripeterebbe, ma il tondello presenterebbe via via un’immagine sempre meno nitida, più sbiadita e debole. Nel frattempo, la prima moneta coniata attaccata al conio superiore comincerebbe ad assumere la caratteristica forma di un “tappo”, da qui il nome di moneta a “tappo” (più semplicemente cap in inglese).
Figura 224 – 1 cent 1978 Canada con battitura a tappo. Fonte: coinsandcanada.com |
Infatti, come è già stato evidenziato, i tondelli vengono sottoposti al procedimento di orlettatura che comprime il metallo del tondello grezzo fino ad alzare il metallo nel contorno formando così un orlo.
Figura 225 – 50 lire 1982 a “tappo”. Si noti la dilatazione delle impronte sul rovescio |
Questa deformazione plastica del metallo a freddo è nota come fenomeno di “incrudimento”.
In particolare, il metallo che è stato deformato modifica la sua struttura molecolare interna diventando più duro e resistente. In altri termini, tale fenomeno è sfruttato per migliorare le caratteristiche del contorno della moneta, per essere più resistente e duraturo.
Ora, quando la moneta già coniata rimane attaccata al conio superiore il contorno (più duro e resistente) funge da anello di contenimento e mano a mano che la moneta viene battuta più e più volte il contorno tende ad incapsulare il conio superiore facendo allungare il metallo verso l’alto aderendo al conio stesso. Più viene battuto e più il “tappo” sarà alto, finché non si stacca naturalmente dal conio superiore oppure fintanto non viene staccato dal tecnico addetto alla pressa.
Figura 226 – 20 lire 1882 battuta da un “tappo”. Si noti la dilatazione delle impronte in negativo e in incuso |
Il “tappo” coinvolge quasi sempre il conio superiore, ma ci sono dei rari casi in cui si può formare anche sul conio inferiore. In particolare, ciò si può verificare se, per qualsiasi motivo, la virola rimanere incastrata al conio inferiore ad un livello più basso, una moneta potrebbe teoricamente rimanere attaccata al conio inferiore e generare un errore di battitura a tappo “rovesciata”. Si tratta di un evento estremamente raro.
Infine, si segnala l’esistenza di un’ulteriore variante di brockage denominata contro-brockage che coinvolge una moneta a “tappo” e una normale moneta già coniata. In particolare, questa “variante” può nascere quando una moneta già coniata sfugge al meccanismo di espulsione e si posiziona tra la moneta a “tappo” ed un tondello vergine inserito all’interno della virola.
Figura 227 – 100 lire a “tappo” contro-brockage |
Quando parte la battitura, la moneta al centro già coniata trasferirà alla moneta a “tappo” la sua immagine in negativo ed in incuso. In seguito quando i successivi tondelli verranno battuti dal conio superiore con il “tappo”, gli stessi presenteranno entrambe le facce con le figure corrette ed in rilievo (ed in positivo). Tuttavia, quella battuta dal “tappo” avrà un’immagine più grande del normale e meno nitida. Mano a mano che vengono battute ulteriori monete l’immagine diventa sempre più grande e debole, fino a svanire. Tutte queste monete sono definite contro-brockage e sono molto rare. Ancora più rara è la moneta a “tappo” con l’immagine in negativo ed in incuso.
Ad oggi, sono noti pochi casi di monete italiane a “tappo” (semplice, rovesciato o contro-brockage). La loro rarità è ovviamente dovuta al fatto che errori di questo tipo non possono sfuggire ai controlli di qualità della zecca. Tuttavia, se per qualsiasi motivo qualcuno fosse in possesso di questa tipologia di errore, per finalità di ricerca mi piacerebbe poter visionare qualche foto. In tal caso, scrivete alla mia e-mail: andreadelpup@libero.it .
Figura 228 – 20 eurocent a “tappo” contro-brockage (fase iniziale) e immagine in incuso ed in negativo. Il fatto che non si tratti di un “semplice” brockage, lo si desume dal fatto che l’immagine in negativo riporta il tipico effetto “zoom” (si vedano le cifre “20”) |
Ultimo aggiornamento: 4/07/2021