Bn – Errata installazione della virola

Errato montaggio della virola ed errori sul contorno

Ci sono varie tecniche per coniare il contorno di una moneta e questa operazione può avvenire prima o contestualmente alla fase di battitura. Invero, si conoscono anche dei casi in cui il design del contorno è stato aggiunto anche dopo la battitura e addirittura dopo che la moneta è entrata in circolazione. A tale ultimo riguardo, si ricorda che tra il luglio del 1929 ed il giugno del 1934 furono ritirate le monete da 50 centesimi “leoni” per rigarne il contorno, al fine di distinguerle dalle 5 lire in argento emesse in quegli anni. Per questo motivo, le monete con contorno rigato sono molto rare in una conservazione elevata.

Ciò premesso, si fa presente che un primo metodo consiste nell’aggiungere un’iscrizione o un ornamento (solitamente in incuso) nella fase di orlettatura dei tondelli. In particolare, con un apposito macchinario (orlettatrice rettilinea) composto da due dischi rotanti contenenti ciascuno metà del design da riportare sul contorno del tondello oppure da una parete riportante il predetto design, si effettua sia l’operazione di orlettatura (vale a dire rialzare i bordi del tondello) sia l’operazione di coniazione del contorno. Questa fase può quindi avvenire al di fuori della zecca, presso i locali della ditta fornitrice dei tondelli.

Figura 243 – Macchine orlettatrici. Fonte: schulergroup.com

Siccome c’è una dissociazione tra battitura della moneta e coniazione del contorno, il tondello quando viene inserito all’interno della virola, che potrà a sua volta riportare un ulteriore design, può assumere un orientamento verticale ed orizzontale casuale. Pertanto, anche la posizione delle lettere o degli ornamenti sul contorno sarà del tutto casuale.

Ad esempio, ciò si può riscontrare nelle monete da 10 lire ulivo coniate nell’immediato dopoguerra, dove la scritta in incuso “REPVBBLICA ITALIANA” riportata sul contorno è stata coniata prima della battitura e quindi può assumere diverse posizioni. Siccome la posizione della scritta è casuale, si ritiene che questa tipologia di “errore” (tecnicamente non si tratta di un errore) sia priva di alcun valore aggiunto. La stessa cosa vale per molte monete del Regno che riportano sul contorno la scritta in incuso: “Ж  FERT Ж ω”.

Ben diverso è il caso di scritte sul contorno mal riuscite (es. FFRT oppure FKRT) a causa della non completa integrità dell’incisione dovuta alla deformazione, consumazione o rottura delle lettere oppure errori nella composizione della legenda da parte dell’operatore[1].

A tale ultimo riguardo, si segnala il caso delle 2 lire 1914 che riportano sul contorno la scritta “FEFERT”. Secondo alcuni studiosi, questo errore si riscontrerebbe sull’8% degli esemplari coniati.

Figura 245 – 1 lira 1887 FFRT Figura 244 Figura 245 – 1 lira 1887 FFRT – 2 lire 1884 FKRT

Invece, un particolare errore che si può verificare sul contorno, si ha quando la ditta fornitrice dei tondelli consegna erroneamente un lotto contenente dei tondelli riportanti un design diverso, in quanto destinato ad una zecca differente.

A titolo esemplificativo, ciò si è verificato con l’introduzione dell’euro ed in particolare con le monete da 2 euro che riportano delle scritte o degli ornamenti (es. stelle, la cifra “2”, la scritta “EURO”, etc.) sul contorno che possono differire da Stato a Stato. Ora, siccome certe ditte hanno fornito tondelli a molti Stati diversi e in quantitativi molto rilevanti, è accaduto che erroneamente alcuni tondelli finissero alla zecca sbagliata.

Si pensi al caso celebre della moneta da 2 euro 2002 dell’Austria che in alcune monete riporta sul contorno il seguente design: “2 ***” per sei volte, anziché quello standard “2 EURO ***” per quattro volte (cfr. foto qui a fianco). In questo caso, un certo numero di tondelli destinati alle zecche di Belgio, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Monaco o Spagna finì per errore alla zecca austriaca. Invero, questa tipologia di errore dovrebbe essere forse più propriamente classificata come “battitura su tondelli non conformi”. Tuttavia, siccome nel caso di specie il tondello è di per sé corretto ed ad essere errato è il design riportato nel suo contorno si è preferito trattare questo errore nel presente paragrafo.

Un’ulteriore tecnica per riportare il design sul contorno della moneta è quella di compiere questa operazione contestualmente alla fase di battitura. In particolare, le iscrizioni e le decorazioni sono presenti in negativo sulla virola che, per effetto della compressione del tondello contro le sue pareti, le trasferisce al contorno della moneta.

Nel caso in cui il design da trasferire al contorno della moneta sia semplice (es. zigrinatura continua o discontinua) la virola sarà generalmente composta da un unico blocco di metallo. Laddove, invece, il design è più complesso (es. scritta) si utilizza generalmente una virola composta da più segmenti distinti, solitamente tre. Come abbiamo visto nella prima parte del sito, la virola “spezzata” o “segmentata” fu inventata in Francia intorno alla metà del XVI° secolo da  Aubin Olivier. In questo caso, siccome la coniazione del contorno avviene contestualmente alla battitura, la posizione e l’orientamento del design sarà, in linea di principio, lo stesso su tutte le monete.

Figura 246 – 500 lire 1965 Dante con segni virola
spezzata. Fonte: utente nikolas di lamoneta.it

La virola spezzata viene generalmente utilizzata quando il contorno della moneta deve riportare una legenda in rilievo (es. 500 lire Caravelle, 500 lire Dante, 500 lire Centenario Unità d’Italia, 500 lire Marconi, etc.), visto che per riportare delle legende in incuso (es. 10 lire ulivo, 2 euro, 5 lire aquilotto e molte altre monete del Regno con la scritta “FERT” sul contorno) solitamente si utilizza la tecnica sopra descritta. L’utilizzo della virola spezzata per riportare le legende in rilievo è motivata da un fatto semplice: mentre un tradizionale bordo liscio o bordo zigrinato (continuo o discontinuo) consentono un’estrazione della moneta con una semplice spinta verso l’alto del conio inferiore, ciò non è possibile nel caso delle legende in rilievo.

Infatti, le legende in rilievo implicano che le stesse siano incise sulla virola in incuso. Ora, la pressione esercitata dai due conî durante la fase di battitura fa sì che il metallo del tondello si espanda e si inserisca nelle cavità in incuso della virola; la moneta appena coniata risulta quindi “incastrata” con la virola. Ciò posto, un’eventuale spinta verso l’alto del conio inferiore andrebbe a danneggiare la legenda in rilievo sul contorno.

Per questo motivo, è necessario che la virola sia “mobile” e che si “apra” al fine di poter estrarre senza danni la moneta appena coniata. In particolare, i tre segmenti della virola montati su molle vengono collegati con appositi perni ad un anello in acciaio fissato alla base metallica della pressa monetaria. L’apertura della virola avviene attraverso delle bielle (aste d’acciaio), poste sotto i tre segmenti, che vengono alzate da tre camme collegate all’albero principale della pressa monetaria. Una volta estratta la moneta, le bielle si abbassano e le molle riportano i tre segmenti della virola nella posizione di partenza.

La presenza dei tre segmenti di cui è composta la virola fa sì che solitamente nei tre punti di giunzione rimanga una piccola fessura che genera delle barrette metalliche in rilievo.

Nella Figura 246 si può apprezzare questo effetto su una moneta da 500 lire del 1965 VII° centenario della nascita di Dante Alighieri che reca sul contorno in rilievo l’iscrizione “7° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE Ж” realizzata attraverso una virola spezzata in tre: “Ж 7° CENTENAR” – “IO DELLA NASC” – “ITA DI DANTE”. Lo stesso effetto, anche se generalmente meno marcato, si può riscontrare – oltre che nella maggior parte delle monete da 500 lire coniate dalla Zecca italiana – anche sulle comunissime 500 lire caravelle ed in particolare tra i seguenti tre segmenti: “REPVBBLICA” – “ITALIANA” – “*** DATA ***”.

Questo “errore” sulle 500 lire Dante è stato presumibilmente censito per la prima volta da Luigi Nicolò Castellana[2] che l’ha descritto efficacemente nel seguente modo: “sul contorno presenta tre linee verticali in rilievo: una sulla «I» di centenario, un’altra sulla «I» di nascita, e la terza sul tratto di separazione posta tra l’inizio e la fine della iscrizione del contorno; il bordo del contorno prospicente verso la parte del diritto è più stretto rispetto a quello prospicente verso la parte del rovescio”. Peraltro, va rilevato che il Castellana ha qualificato, forse frettolosamente, questo errore come una “variante”. Tuttavia, è abbastanza chiaro che, invece, si tratta di un errore di coniazione.

Inoltre, come evidenziato dallo stesso Castellana, può capitare di trovare delle monete che presentano i tre segmenti del contorno “sfalsati”, a causa di un errato posizionamento verticale di uno o più dei tre segmenti di cui è composta la virola. In tal caso, una delle due fasce in rilievo che contengono l’iscrizione del contorno sarà più spessa rispetto all’altra e l’iscrizione non sarà tutta sullo stesso livello. A titolo esemplificativo, si riporta qui sotto l’immagine di una moneta con il segmento “Ж 7° CENTENAR” sfalsato verso il basso.

Qui sotto si riporta una 500 lire caravelle che presenta tutti e tre i segmenti “sfalsati” ed in particolare i segmenti “REPVBBLICA” e “*** DATA ***”.

Infine, può accadere che i vari segmenti della virola non vengano montati nell’ordine e/o nell’orientamento corretto creando una posizione anomala delle varie componenti del design che formano il contorno. Ciò sarà particolarmente evidente laddove nel contorno siano riportate delle scritte.


L’errore celebre: 500 lire 1974 Guglielmo Marconi con legenda del contorno invertita

Questa moneta reca normalmente sul contorno la scritta “REPVBBLICA ITALIANA” in rilievo. Tale contorno è stato ottenuto utilizzando nella pressa monetaria una virola spezzata in tre parti contenenti rispettivamente i seguenti segmenti di legenda: “REPVB” (primo segmento), “BLICA IT” (secondo segmento) e “ALIANA” (terzo segmento). Se i segmenti sono posti nell’ordine corretto, verrà coniato sul contorno la legenda: “REPVBBLICA ITALIANA

Ora, per errore alcuni pezzi (attualmente se ne conoscono meno di una decina) sono stati coniati invertendo il secondo segmento con il terzo e conseguentemente queste rare monete riportano sul contorno la legenda: “REPVBALIANABLICA IT” (si veda immagine qui sopra).

Come riportato da Attardi – Gaudenzi[3] nel loro ultimo libro, alcune di queste rare monete con il contorno errato furono spedite dalla Zecca al “Circolo Numismatico” di Avellino che si accorse dell’errore.

Un errore simile si era già verificato con le 500 lire caravelle del 1958 che riportano sul contorno la scritta “ITALIANA REPVBBLICA” anziché “REPVBBLICA ITALIANA”. Un esemplare è stato aggiudicato all’Asta Artemide n. 3 del 5 settembre 1996, lotto 1287.

 

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[1] Giovanni Attardi – Giovanni Gaudenzi, Prove-Varianti-Errori-Falsi nelle monete dei Savoia 1831-1900, Tevere Editore, 2008, pag. 127.

[2] Luigi Nicolò Castellana, Varietà, Errori di conio e varianti di tirature nella monetazione italiana, Bollettino Numismatico, n. 4, 1970.

[3] Giovanni Attardi – Giovanni Gaudenzi, Progetti-Saggi-Prove-Varianti-Errori-Curiosità nelle monete – in lire – della Repubblica Italiana, Tevere Editore, 2013, pag. 284.