In questo paragrafo verranno trattate quattro diverse tipologie di errore di coniazione che sono tutte accomunate dal fatto che la battitura avviene su un “oggetto” diverso rispetto al tondello conforme ed in particolare potrebbe trattarsi di:
- un tondello vergine non conforme;
- un’altra moneta già coniata ma di tipo diverso, vale a dire una moneta che presenta delle impronte diverse da quelle riportate sui conî;
- un frammento della lastra metallica da cui sono stati ricavati i tondelli;
- un oggetto qualsiasi ed in particolare componenti delle attrezzature utilizzate per la coniazione (ad esempio il braccio di alimentazione dei tondelli).
Con riferimento alla prima casistica, vale a dire il tondello non conforme, ciò può avvenire quando il tondello di una certa moneta (es. 50 lire Vulcano) viene inserito erroneamente nella pressa utilizzata per la coniazione di un’altra moneta, di un diverso valore (es. 100 lire Minerva).
A titolo esemplificativo, qui sotto si può apprezzare una 100 lire Minerva (I° tipo) del 1955 battuta dentro la virola sul tondello della 50 lire Vulcano (I° tipo).
Naturalmente, una regola generale per questa tipologia di errore è che il tondello “sbagliato” deve avere delle dimensioni uguali o inferiori rispetto al tondello “corretto”, altrimenti non potrebbe essere alimentato nella pressa.
Per capire se il tondello è errato (quando non lo si desume immediatamente ad occhio nudo dalla tipologia di metallo) e per verificare a quale denominazione appartiene il tondello utilizzato, si deve analizzare accuratamente il metallo di cui è composto e pesare la moneta con una bilancia di precisione. Se questi due elementi consentono di individuare il tondello impiegato (seppure “sbagliato” per la specifica denominazione), si avrà un primo indizio di autenticità dell’errore.
La battitura del tondello errato può avvenire fuori virola oppure dentro la virola, in quest’ultimo caso – se il tondello si posiziona a contatto con la virola – il contorno potrebbe essere parzialmente zigrinato.
Bisogna fare molta attenzione perché sul mercato vengono regolarmente offerte delle monete manomesse di questa tipologia di errore. Le stesse vengono ottenute placcando delle monete “normali” ovvero trattandole con apposite sostanze chimiche. In questi casi, è molto importante verificare il peso della moneta: una moneta placcata ha solitamente un peso leggermente superiore a quello standard, mentre una moneta trattata chimicamente mantiene all’incirca lo stesso peso, che invece dovrebbe essere diverso qualora fosse stata realmente coniata su un tondello errato.
In altri casi, il diametro della moneta viene ridotto artificiosamente attraverso un’operazione di tornitura fuori centro per far apparire la moneta come battuta su un tondello di una moneta di peso inferiore, ma costituita dallo stesso metallo (tipico è il caso delle 100 lire Minerva tornite per farle apparire come battute sul tondello delle 50 lire Vulcano).
Venendo ora alla seconda casistica, vale a dire una moneta battuta su un’altra moneta già coniata, ciò può avvenire quando una certa moneta già coniata (es. 50 lire Vulcano) viene inserita erroneamente nella pressa utilizzata per la coniazione di un’altra moneta, di una diversa denominazione (es. 100 lire Minerva).
Naturalmente, anche in questo caso, vige la regola generale che la moneta già coniata deve avere di norma delle dimensioni uguali o inferiori rispetto al tondello “corretto”, altrimenti non potrebbe essere alimentata nella pressa.
Figura 218 – 20 centesimi 1919 esagono coniate sopra una moneta da 20 centesimi 1894 (Collezione Bruno Meggiolaro). Sebbene questa moneta non sia un errore di coniazione (in quanto l’utilizzo delle monete di Umberto I era intenzionale, cfr. Breve storia dei 20 centesimi “esagono” infra), la stessa rappresenta comunque a livello visivo un ottimo esempio di moneta battuta su una moneta già coniata. |
Le due casistiche di errori appena analizzate (tondello errato o coniazione su altra moneta) possono spesso capitare a causa dei sistemi di trasporto dei tondelli e delle monete all’interno della Zecca.
In particolare, per le procedure di trasporto in passato venivano utilizzati dei sacchi e (successivamente) dei bidoni o dei cassoni, mentre le zecche più moderne utilizzano oggi sempre più spesso dei nastri trasportatori automatizzati. In tutti questi casi (in particolare con i cassoni, più raramente con i nastri trasportatori), può capitare che un tondello o una moneta rimanga impigliata o incastrata e che nel successivo riutilizzo per coniare una moneta differente si liberi.
Figura 219 – Cassone metallico |
Infatti, i cassoni hanno solitamente il fondo inclinato che ne facilita lo svuotamento all’apertura di un’apposita fenditura posta nella parte più bassa del cassone. A volte può capitare che un tondello o una moneta si incastri nel meccanismo di apertura. Se poi lo stesso cassone viene utilizzato nuovamente per trasportare altri tondelli o monete, quello incastrato si può liberare e confondersi con gli altri.
Peraltro, un caso molto particolare può accadere quando alla Zecca viene commissionata la coniazione di monete di altri Stati (si pensi banalmente alle monete dello Stato del Vaticano o di San Marino coniate dalla Zecca italiana). In questa ipotesi, può talvolta capitare che si “incrocino” delle monete o tondelli di altri Stati con monete italiane. A titolo esemplificativo, la Zecca italiana fa ricevuto commesse dalla Thailandia (moneta bimetallica da 10 baht), dall’Ucraina, dall’Algeria e da Taiwan.
Inoltre, potrebbe capitare che in prossimità del cambiamento della tipologia di monetazione oppure di valuta (es. passaggio dalla lira all’euro) si incrocino tondelli/monete della vecchia monetazione con quelle della nuova oppure tondelli/monete della vecchia valuta con quelle della nuova. Questa tipologia di errore si chiama “battitura su tondello di transizione”.
Venendo, infine, alla casistica di cui alla lettera c), si ricorda che, come è già stato analizzato nella prima parte del libro, i tondelli vengono ottenuti perforando una lastra di metallo, la quale viene poi ridotta in frammenti o pezzetti di metallo da un apposito macchinario. Successivamente questi frammenti di metallo vengono (normalmente) rimandati alle fornaci per essere rifusi e per poter così riiniziare da capo il processo di coniazione. Tuttavia, talvolta può accadere che uno o più di questi frammenti finisca per errore insieme ai tondelli regolari e che poi venga battuto dalla pressa monetaria. Se ciò accade il risultato sarà un errore di coniazione denominato “battitura su frammento”. Qui sotto si può apprezzare una 5 lire 1990 battuta su un frammento di metallo (probabilmente una cesaglia).
Per quanto riguarda, infine, la battitura su altri oggetti si osserva che nel procedimento di coniazione può anche capitare che ad essere battuti dai due conî non siano né i tondelli né le monete già coniate, bensì altri oggetti ed in particolare l’attrezzatura impiegata per la coniazione. Tipico è il caso della coniazione sul braccio di alimentazione dei tondelli, vista la sua prossimità all’area di battitura, come si può vedere nella foto riportata qui sotto.
Figura 221 – Un braccio di alimentazione di tondelli della Zecca indiana con coniata parzialmente una faccia della moneta da 5 rupie e una chiave inglese con coniata parzialmente la faccia della moneta norvegese di 2 ORE del 1964 (probabilmente l’addetto non fa fermato la pressa mentre cercava di liberare con una chiave inglese un tondello/moneta incastrata). Fonte: Mike Byers rispettivamente su MintErrorNews e su World Greatest Mint Errors |