Lo sdoppiamento da danno meccanico è il risultato di un malfunzionamento della pressa che, immediatamente dopo la battitura, fa “rimbalzare” o “scivolare” uno dei due conî sopra la moneta già coniata. Al riguardo, va innanzitutto premesso che, siccome questo effetto sdoppiamento si genera dopo la battitura della moneta, lo stesso a rigore non può considerarsi un errore di coniazione, in quanto – come già evidenziato – il processo di coniazione termina con la battitura della moneta. Pertanto, anche se non tutti gli esperti concordano, le monete che presentano questo “danno” sono prive di alcun valore aggiunto e di interesse numismatico. Risulta quindi importante saper distinguere un effetto sdoppiamento dovuto ad un “conio doppio” (molto raro) e quello dovuto ad “danno meccanico” (comune). Ciò premesso, si rileva che esistono due tipologie di effetto sdoppiamento da danno meccanico: (i) da schiacciamento o (ii) da scivolamento.
La prima tipologia di danno meccanico, denominata “da schiacciamento”, è estremamente comune e si ipotizza derivi dalla presenza di un conio (superiore o inferiore) lievemente allentato o consumato, il quale – per effetto dell’energia trasferita alla moneta dopo la battitura – “rimbalza” e si sposta leggermente colpendo nuovamente la figura in rilievo della moneta.
Ciò comporta che una parte dei contorni della figura in rilievo vengano leggermente schiacciati, formando una sorta di “scalino” che, ad un occhio meno esperto, può essere confuso con un effetto sdoppiamento dovuto ad un conio doppio. Questa tipologia di danno meccanico può coinvolgere un singolo elemento della figura della moneta (es. una lettera o una cifra della data) oppure, più raramente, l’intera figura.
Figura 194 – A sinistra uno sdoppiamento da danno meccanico, mentre a destra uno sdoppiamento da conio doppio. Fonte: Jason Cuvelier |
Come si può apprezzare dal confronto delle due foto sopra riportate, il danno meccanico da schiacciamento crea tipicamente una sorta di “scalino” tra la prima e la seconda immagine, mentre il conio doppio crea due figure ben distinte ed in rilievo simili a “due colline”. Inoltre, una caratteristica tipica dello sdoppiamento da danno meccanico da schiacciamento è che la figura principale viene schiacciata e quindi viene ridotto lo spessore dell’elemento dell’impronta coinvolto. Nelle due figure di cui sopra, la differenza è abbastanza netta, ma talvolta il confine tra i due effetti non è così facilmente individuabile e richiede una certa esperienza.
La seconda tipologia di danno meccanico, denominata “da scivolamento”, si verifica quando uno dei due conî – probabilmente anche in questo caso allentato o consumato – si ritrae dopo la battitura scivolando lateralmente contro un elemento della figura della moneta già coniata e raschiandone via una parte.
Figura 195 – 50 centesimi 1941 impero con sdoppiamento da scivolamento |
Ciò lascia sulla moneta una sorta di “scalino” affusolato che si alza leggermente verso la figura in rilievo con una linea di congiunzione in rilievo arrotondata nel punto in cui il conio si è alzato. Nel maggior parte dei casi, questa tipologia di danno meccanico coinvolge solo una piccola porzione della figura in rilievo della moneta, in quanto nello scivolamento il conio tende ad inclinarsi ed entra quindi in contatto con solo una piccola zona della moneta. Inoltre, è importante sottolineare che questa tipologia di danno meccanico non “aggiunge” un’ulteriore porzione alla figura, ma raschia via una parte già presente, e conseguentemente le dimensioni della figura sono quelle standard.
Come è già stato sottolineato, entrambe queste tipologie di danno meccanico non sono considerate errori di coniazione, anche se avvengono all’interno della zecca e a causa di un malfunzionamento della pressa. Infatti, questi “danni” avvengono dopo che il processo di coniazione è terminato e, in linea di principio, potrebbero essere anche riprodotti fuori dalla zecca utilizzando un conio falso. Pertanto, prima di acquistare una moneta che presenta un “effetto sdoppiamento” è molto importante accertarsi che lo stesso derivi da un conio doppio e che non sia invece il risultato di un danno meccanico. Al riguardo, è quindi consigliabile rivolgersi a specialisti del settore. Al fine di apprezzarne le differenze, qui di seguito si riportano due immagini di monete che presentano dei classici danni meccanici da schiacciamento (in breve “DMS”) e un’immagine di un’eccezionale moneta da un euro, con un effetto sdoppiamento da conio doppio genuino (classe I).
Figura 196 – 20 centesimi 1940 con DMS quadruplo |
Figura 197 – A sinistra 50 lire 1987 con DMS e a destra 50 lire 1978 con DMS |
Figura 198 – 1 euro 2002 con conio doppio ruotato completo (classe I). Si noti come l’effetto sdoppiamento aumenta mano a mano che ci si allontana dal centro (punto di perno) |
Come detto, le due forme di sdoppiamento da danno meccanico sono molto comuni e nella maggior parte dei casi aggiungono poco valore alla moneta e destano scarso interesse presso i collezionisti. Tuttavia, ci sono dei rari casi in cui questa tipologia di errore può diventare interessante e far acquisire più valore alla moneta. Ciò si verifica in particolare quando il rimbalzo del conio è piuttosto ampio e crea uno sdoppiamento delle impronte ben distanziato rispetto alle impronte primarie.
Nella moneta che segue (500 lire 1999) si può apprezzare un ampio sdoppiamento meccanico da schiacciamento al dritto che ha creato uno sdoppiamento parziale della firma dell’incisore.
In altri casi, ancora più rari, lo sdoppiamento meccanico può coinvolgere anche il bordo della moneta. L’esemplare che segue – 100 lire 1979 FAO – costituisce un’eccezionale esempio di sdoppiamento meccanico da schiacciamento sul bordo della moneta. In particolare, le frecce blu indicano gli sdoppiamenti generatesi sul campo della moneta e le frecce rosse indicano gli sdoppiamenti presenti sul bordo (la freccia verde evidenzia una piccola frattura che costituisce un marcatore per identificare altri esemplari con lo stesso errore).
L’eccezionalità dell’errore sta nel fatto che lo sdoppiamento ha coinvolto entrambe le facce della moneta (sia il dritto che il rovescio). Questo è il primo esemplare al mondo di questa particolare forma di sdoppiamento meccanico bifacciale ed è stato oggetto di un articolo pubblicato sulla rivista Coin World (CW n. del 20 luglio 2020). Una traduzione dell’articolo è disponibile cliccando qui.